I DOORS ALLA RICERCA DI UN NUOVO CANTANTE DOPO LA MORTE DI JIM MORRISON
Quando il
cantante dei Doors, Jim Morrison, perse la vita il 3 luglio 1971 a Parigi, la
band decise di continuare come trio (Ray Manzarek, Robby Krieger e John
Densmore).
Con questa
formazione ridotta vengono registrati due deludenti album (“Other Voices” del
1971 e “Full Circle” del 1972) prima di un definitivo quanto opportuno
scioglimento nel 1973.
Nel corso del
biennio che vede i Doors continuare il loro percorso come trio (vale a dire
dall’estate ’71 all’estate ’73) i tre rimanenti membri del gruppo prendono in
considerazione, a più riprese, la possibilità di tornare ad essere un quartetto
attraverso l’inserimento di un nuovo cantante.
Le capacità
canore di Manzarek erano già state testate in maniera apprezzabile negli anni
precedenti: sia in occasione di svariati concerti nei quali il tastierista
interpretava cover blues per concedere una pausa a Morrison che in “You Need
Meet (Don’t go no Further)” (lato B del singolo “Love Her Madly” del marzo 1971).
Nonostante ciò,
la sua voce scura e potente non sembrava in grado di distinguersi in maniera sufficiente
per sostenere un intero album (o uno show dal vivo) in maniera convincente.
Fino al luglio
1971, invece, il canto di Robby Krieger era stato limitato al solo ritornello
di “Runnin Blue” (brano contenuto nell’LP “The Soft Parade” del luglio 1969):
una prestazione sbiadita, non certo all’altezza degli standard dei Doors.
Dunque, né
Krieger né Manzarek apparivano in grado di potere raccogliere efficacemente il
ruolo di voce solista necessario alla band in quel momento.
L’ipotesi era quella
di coinvolgere un artista che potesse offrire non solo qualità vocale e
musicale, ma che possedesse, in aggiunta, un pronunciato carisma, tale da
potere essere dispiegato tanto sul palco quanto in fase di registrazione.
L’operazione si
prospettava di notevole difficoltà a causa del vuoto incolmabile che lasciva
Morrison, frontman e simbolo della band, musicista geniale, cantante dal
fascino misterioso e dalla presenza scenica ineguagliabile.
Dal contenuto di
diverse interviste rilasciate dai tre componenti superstiti nei decenni
successivi alla definitiva cessazione dei Doors, si evince come la scelta di una
nuova voce per il gruppo abbia accarezzato, nei primi anni ’70, tre distinte alternative:
Paul McCartney, Paul Rodgers e Iggy Pop.
Opzioni, queste,
che talvolta sono rimaste mere speculazioni teoriche alle quali si è ben presto
rinunciato, ma che in altri casi si sono tradotte in contatti avviati
concretamente.
Paul McCartney venne
contemplato come possibile cantante, bassista e compositore, dato il recente
scioglimento dei Beatles (avvenuto nell’aprile 1970).
Da allora egli
aveva pubblicato due album solisti di successo e, nell’estate 1971, ovvero nel
momento in cui muore Morrison, si trovava in studio di registrazione con la sua
nuova formazione: i Wings.
Come se non
bastasse, la manifesta incompatibilità musicale tra Il bassista e i Doors
rendeva irrealistica qualsiasi proposta di collaborazione: il nome di McCartney
venne così scartato subito dopo essere brevemente comparso tra le strade
apparentemente percorribili.
Il secondo
tentativo riguardò un altro musicista inglese: il cantante dei Free Paul
Rodgers. Nell’estate 1971 la sua carriera era stata messa forzatamente in stand
by dal primo, temporaneo, scioglimento dei Free, i quali torneranno poi a
registrare assieme già nel gennaio ’72.
Il rock blues e
il rock espressi dai Free avevano dimostrato la loro incisività anche grazie
alla voce di Rodgers, la quale si distingueva per il registro acuto, il timbro
ruvido e sensuale e, in fine, per lo stile profondamente appassionato.
Va ammesso come
questa seconda scelta non fosse totalmente fuori luogo dal punto di vista
artistico e avrebbe potuto dischiudere, almeno potenzialmente, una strada
percorribile al futuro dei Doors.
Tuttavia, nemmeno
in questo caso la ricerca di un nuovo frontman ebbe seguito: problematiche
logistiche nella ricerca di Rodgers in Inghilterra e il repentino ricompattarsi
dei Free mandarono in fumo anche questo secondo esperimento.
Il terzo ed
ultimo cantante, Iggy Pop, è anche il personaggio che più si è avvicinato ad
accompagnare John Densmore, Ray Manzarek e Robby Krieger in nuove avventure
musicali.
Egli era stato
ispirato a formare una propria band durante il disastroso e affascinante concerto
dei Doors ad Ann Arbor tenutosi il 20 ottobre 1967 (qui il link
all’articolo sul live in questione), nel quale Morrison, completamente ubriaco,
non era riuscito a tenere dignitosamente il palco.
Inoltre, Iggy Pop
era preceduto da una fama trasgressiva e orientata alla sperimentazione artistica
che avrebbe potuto dare una sorta di continuità alla turbolenta vita vissuta da
Jim Morrison.
Le sue originali
e inconfondibili qualità vocali erano indubbie: potente, graffiante, dalle
sfumature lascive, il suo canto poteva forse essere integrato dai Doors in un
nuova alchimia sonora capace di aggredire con successo la scena rock statunitense
degli anni ’70.
Per di più, nel
1971 la sua carriera sembrava essere carente di prospettive concrete verso le
quali orientare l’aggressivo rock underground che contrassegnava la band alla
quale allora apparteneva (gli Stooges).
Interpellato
direttamente a proposito di un eventuale ingresso nella band, Iggy Pop rifiutò
affermando la propria individualità artistica in opposizione ad un ruolo che
sarebbe stato inevitabilmente paragonato ed accomunato alla figura di Morrison.
Ray Manzarek avrà
comunque occasione di suonare con Iggy Pop nel 1974 in una estemporanea
esibizione dal vivo a Los Angeles (esiste anche una foto dei due sul palco).
Nei due anni
lungo i quali i Doors proseguirono come trio le parti vocali furono quindi divise
tra Krieger e Manzarek.
Essi cercarono di
riempire la dolorosa assenza di Morrison con prestazioni vocali troppo distanti
qualitativamente da quelle dei primi sei album registrati con la formazione
originale.
I risultati non proprio positivi ottenuti dalla metà del 1971 alla fine del 1972 dal gruppo californiano fecero da preludio alla definitiva separazione nel 1973.
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